Il social marketing nei giorni del coronavirus
Nel mare di fake news, polemiche e interventi di pseudo docenti di tuttologia, sta proseguendo anche in questo periodo il lavoro dei social media manager.
In Italia tante attività e aziende hanno limitato, modificato, o in alcuni casi azzerato il proprio business in seguito al DPCM firmato dal premier Conte. Pensiamo soprattutto al food, ai centri sportivi, ai locali per eventi. Ma nella stragrande maggioranza dei casi, i social hanno proseguito la propria attività, com’è naturale che sia. Tuttavia, con il livello d’attenzione che – per fortuna – tutta la cittadinanza ha ormai nei confronti del covid-19, sono spariti gradualmente dalle pagine i contenuti “normali” e, spesso, già programmati da tempo dai gestori di social, che si son dovuti adeguare all’attualità. Affrontando, chi più chi meno, il temibile coronavirus. Dando brillante sfoggio di instant marketing, o semplicemente adeguandosi al trand, con qualche arcobaleno e qualche hashtag dedicato al momento.
Anche le aziende, hanno quindi potuto dimostrare come possano essere utili anche in queste circostanze i canali di comunicazione digitali, per trasmettere valori di serietà e sensibilità del proprio marchio e rimanere vicini ai propri utenti. E i social manager, per il bene dei propri clienti, le aziende, hanno utilizzato questa fase per lanciare campagne strategiche all’altezza della situazione. Fortificando così, senza attività di sciacallaggio alcuna, la propria community in un periodo di grande solidarietà.
Così, abbiamo assistito a comportamenti condivisi da realtà simili fra loro, in concorrenza, anche in ambito cittadino. I centri sportivi hanno provveduto a caricare le proprie lezioni “a domicilio”, con esercizi registrati e proposti in video o direttamente con dirette social dei propri trainer. Ristoranti e pub ne hanno approfittato per fornire ricette, in video o in grafica, per trasformare i propri clienti… in chef, più o meno. Parrucchieri e centri estetici hanno fatto lo stesso, assegnando qualche compito a casa ai propri fan. Gli istituti scolastici hanno avviato le lezioni online, prima su skype e poi in piattaforma. E così via.
Terreno florido, ovviamente, anche per i blogger, abituati a creare i propri contenuti all’interno delle proprie mura domestiche. Quindi: spazio a contest, sondaggi, scambi di opinioni con i follower, pronti a rispondere in massa, avendo decisamente più tempo libero del solito.
In definitiva, questa semi-quarantena, sta permettendo ai titolari di pagine business di fidelizzare la propria clientela, e non abbandonarla come si temeva in prima battuta. Un buon social media manager è chi, in questo periodo, sa valutare cosa val la pena dire e cosa no. Come dirlo, senza offendere una comunità digitale più irascibile del solito. Evitando di fare troppo i simpatici e selezionando con cura che contenuti sponsorizzare di questi tempi.
Un buon social manager, insomma, sa dimostrare al proprio cliente quanto sia importante investire nella comunicazione digitale anche nei giorni del coronavirus.
#AndràTuttoBene